La Casa Rossa di Alfredo Panzini, chiamata così per via del suo color rosso porpora in stile casa cantoniera, risale al 1909 quando lo scrittore, affezionato a Bellaria Igea Marina, costruì il suo villino estivo nel quartiere della Cagnona. L’abitazione sorge sopra una duna che costeggia la ferrovia e si affaccia su un ampio parco-giardino. All’epoca, per via della sua posizione monumentale, la casa estiva di Panzini veniva chiamata dalla gente “e palàz” (il palazzo). L’edificio dall’architettura semplice e dall’aspetto sobrio ricorda una tipica casa cantoniera: è formata da due piani e un interrato, più una dependance dedicata agli ospiti. Sulle pareti esterne sono incastonati dei cocci in ceramica con i titoli delle principali opere dellautore; tutto attorno si sviluppa un parco giardino dalla ricca vegetazione mediterranea ed il piccolo podere di Finotti, il mezzadro prediletto da Panzini. La Casa Rossa ha da sempre rappresentato un importante polo culturale grazie agli incontri organizzati da Panzini e dalla moglie Clelia, (una raffinata pittrice le cui opere sono ancora presenti nella casa) con artisti e letterati del luogo e dintorni. Nel 2004 la proprietà è stata acquisita dal Comune di Bellaria I.M. e ad oggi sia la Casa che il Parco sono aperti al pubblico: l’abitazione inoltre è stata istituita Museo con marchio di qualità dellIstituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna ed aderisce alle reti museali “Le Case Museo dei Poeti e degli Scrittori di Romagna” oltre a “ReMus-Rete museale dei due fiumi Marecchia e Uso”. Al suo interno sono visitabili gli ambienti domestici: salotto, studio, camera da letto, un bagno particolarmente pregiato oltre a manoscritti di Panzini e la sua iconica bicicletta.